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Notizie

19|04

2022

di Maurizio Piazza

PNRR

Pubblicato l'avviso “Abilitazione al cloud per la PA Locale” Comuni Aprile 2022

PNRR: 500 milioni per la migrazione al cloud dei Comuni

Sul sito PA Digitale 2026 è disponibile la documentazione relativa all'avviso investimento “Abilitazione al cloud per la PA Locale” Comuni Aprile 2022.
La scadenza per la presentazine delle cadidature è fissata al 22/07/2022

> Vai alla pagina sul sito per scaricare l'avviso e gli allegati

Di seguito qualche richiamo ai contenuti dell'Avviso e degli Allegati.

 

Dotazione finanziaria dell'Avviso

La dotazione finanziaria complessiva dell'Avviso è pari ad euro 500.000.000,00 (cinquecentomilioni/00), individuata a valere sulle risorse di cui all’Investimento 1.2 "Abilitazione al cloud per le PA locali” della Missione 1 - Componente 1 del PNRR - finanziato dall’Unione europea nel contesto dell’iniziativa Next Generation EU, precisando che il 40% delle risorse è destinato al finanziamento di Soggetti Attuatori ubicati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Fra i requisiti per l'ammissibilità delle domande è specificato che sono finanziabili i progetti avviati a decorrere dal 1° febbraio 2020.

Interventi  finanziabili

Rispetto all'Avviso pubblicato il 19 aprile, i Soggetti Attuatori sono i Comuni e ogni singolo Ente locale può presentare una sola domanda.

I Comuni si candidano per l’implementazione di un Piano di migrazione al cloud (comprensivo delle attività di assessment, pianificazione della migrazione, esecuzione e completamento della migrazione, formazione) delle basi dati e delle applicazioni e servizi dell’amministrazione secondo le indicazioni dell’Allegato 2.

In realtà di allegati 2 ce ne sono ben 7, uno per ciascuna classe dimensionale di Enti: fino 2.500 abitanti, da 2.501 a 5.000, da 5.001 a 20.000, da 20.001 a 100.000, da 100.001 a 250.000 e l'ultino oltre i 250.000 abitanti.

Per ciascuna classe dimensionale sono definiti i servizi oggetto della migrazione in cloud e stabiliti i criteri che sostanzialmente consistono in:

  • numero minimo/massimo di servizi da migrare in cloud rispetto ad un elenco predefinito;
  • il costo di ciascun servizio da migrare secondo le modalità previste (quindi la somma minima e massima erogabile);
  • i costo del primo anno di canone (quota fissa).

Precisando che:

  • La migrazione deve essere fatta per tutti gli applicativi, database e sistemi utilizzati per l’erogazione dei servizi selezionati;
  • I servizi digitali attualmente gestiti su server o data center interni devono avere la precedenza rispetto a soluzioni di rinnovamento o di digitalizzazione di servizi non informatizzati.
  • Potranno essere oggetto di migrazione tutti e soli i servizi che sono stati precedentemente
    classificati (nella tabella predefinita per quella classe dimensionale di Ente).

Le modalità di migrazione

Il Comune potrà effettuare la migrazione avvalendosi dei due modelli di migrazione come delineato nella Strategia Nazionale per il Cloud:

  • Trasferimento in sicurezza dell’infrastruttura IT
  • Aggiornamento in sicurezza di applicazioni in Cloud

In pratica, la prima modalità definita " strategia di migrazione Lift&Shift" prevede il trasferimento in cloud delle applicazioni installate nel data center locale così come sono (evidentemente previa valutazione della fattibilità). Come viene precisato nell'Allegato "Tale modalità consiste nel migrare l’intero servizio, comprensivo di applicazioni e dati su un hosting cloud senza apportare modifiche agli applicativi, ovvero replicando il servizio esistente in un ambiente cloud".

La seconda modalità prevede invece la sostituzione delle applicazioni on premise con soluzioni "native" cloud (sostanzialmente SaaS). Nell'allegato viene infatti prevista "la possibilità di migrare le applicazioni utilizzando una tra le strategie repurchase/replace e replatform". Dove per "repurchase/replace si intende l’acquisto di una soluzione nativa in Cloud", mentre per "replatforming si intende la riorganizzazione dell’architettura applicativa sostituendo intere componenti del servizio in favore di soluzioni Cloud native".

Ciascun Ente, nella definizione del Piano di Migrazione, sceglierà quale strategia applicare.

 

 

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